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Welfare Aziendale: cos’è e come funziona

L'Italia fanalino di coda nelle misure Welfare volte al benessere sociale. Negli ultimi anni si parla spesso di welfare aziendale, ma di cosa si tratta?

Welfare quali vantaggi per le aziende?

L’Italia fanalino di coda nelle misure Welfare volte al benessere sociale. Negli ultimi anni si parla spesso di welfare aziendale, ma di cosa si tratta? E cosa deve fare un datore di lavoro per inserire un piano welfare? E quali benefici apporta? Con il termine welfare si intende una serie di misure ed iniziative promosse dall’azienda volte alla creazione e diffusione del benessere nel luogo di lavoro e al miglioramento del clima aziendale, favorendo un incremento nelle performance aziendali. L’azienda può da una parte erogare bonus e servizi ai lavoratori e dall’altra usufruire di sgravi fiscali. (Art.51 e art.100 del tuir). Queste politiche redistributive dovrebbero consentire di ridurre le diseguaglianze di partenza e favorire il contributo di ciascuno ai processi di crescita del Paese, mettendo al centro quelle misure volte ad aumentare occupazione giovanile e femminile, e mettere in campo un piano di rafforzamento dell’offerta degli asili nido sul territorio. Sta pertanto notevolmente aumentando la sensibilità e l’attenzione del datore di lavoro nei confronti di vari aspetti della vita dei suoi lavoratori, primo fra tutti la salute e il benessere in senso ampio

I vantaggi per l’azienda? Riduzione del turnover con la diretta conseguenza del contenimento dei costi legati all’inserimento di nuovi assunti. Riduzione importante dell’assenteismo grazie alla maggior attenzione alla salute dei propri lavoratori. Gli sgravi fiscale sono una leva essenziale per spingere l’azienda a mettere in campo queste misure. Servizi da poter applicare con un piano Welfare Aziendale:

  • rimborsi sulle spese sanitarie sostenute dai lavoratori oppure convenzioni con strutture e specialisti privati;
  • buoni per il pagamento di mense, tasse universitarie, libri di testo, campus estivi e gite scolastiche;
  • abbonamenti per palestre, cura della persona, viaggi e cultura;
  • assistenza professionale per la cura di un familiare anziano o non autosufficiente. Oppure erogazione di buoni per il pagamento di una baby sitter e spese per asilo nido;
  • destinazione del conto welfare ad contribuzione previdenziale per il fondo pensione;
  • buoni per shopping o spesa alimentare e anmily, People ed Elder Care

La prima riguarda le iniziative per la salute e il benessere (polizza sanitaria, vaccinazioni gratuite..); la seconda servizi per la famiglia ed i figli (asili nido, campi estivi, specifici permessi per neo genitori ..); la terza una serie di strumenti per migliorare la vita lavorativa (polizze, previdenza complementare ..); la quarta alcuni progetti a supporto dei dipendenti con familiari in difficoltà (assistenza agli anziani..). Come si vede, il welfare è molte cose.

Welfare quali vantaggi – Per il lavoratore i vantaggi sono molteplici. Uno dei più significativi é che, se parliamo di welfare contrattuale, lo strumento consente di far arrivare, in servizi, più soldi al dipendente, nel senso che non si è sottoposti a quello che è uno degli annosi nodi del mondo del lavoro: il c.d. “cuneo fiscale” e cioè la differenza tra quanto paga il datore di lavoro e quanto invece arriva al lavoratore

Welfare: Benessere e lavoro – Il lavoratore inserito in un sistema di welfare il più possibile completo, si sente più protetto. Facciamo solo qualche esempio: se ha un problema di salute attiva la sua polizza sanitaria, che magari copre anche moglie e figli; con un sistema di previdenza complementare prepara un futuro più sereno con una pensione migliore; se ha un’esigenza urgente di assistenza per i suoi familiari, con i permessi solidali i suoi colleghi possono donargli alcune giornate di ferie.

Welfare e servizi per il dipendente – Le prestazioni che si possono offrire al dipendente sono molteplici e il nostro Gruppo, negli anni, ha veramente creato un sistema di servizi, anche grazie al ruolo della contrattazione e al lavoro fatto con le organizzazioni sindacali. Ancora un esempio: qualche anno fa, a livello nazionale, è stato istituito un Ente bilaterale di comparto che sta andando ora a regime con una serie di polizze e iniziative. Tra le altre, borse di studio e premi in denaro per i figli dei dipendenti particolarmente meritevoli nello studio, una polizza che prevede una rendita vitalizia di 1000 euro al mese in caso di non autosufficienza del lavoratore (la c.d. LongTerm Care), rimborsi spese per acquisto dei libri di testo

La diffusione del Welfare: il ruolo di AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) Faccio parte del Consiglio direttivo dell’Associazione insieme a Davide Maggio Hr manager e da diversi anni ci occupiamo di welfare con varie iniziative: seminari di approfondimento, articoli specifici su singoli aspetti, consulenze. Crediamo molto che condividere le diverse esperienze presenti in AIDP possa aiutare a sviluppare il welfare, con indubbi vantaggi, sia per le aziende che per i lavoratori.

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