Nel mondo del lavoro si parla sempre più di competenze trasversali, meglio note come soft skills.
L’aggettivo “soft”, che in inglese significa “morbido”, potrebbe trarre in inganno, facendo pensare a qualcosa di secondario o poco rilevante. In realtà, queste competenze sono tutt’altro che marginali, soprattutto in un contesto in continua evoluzione come quello attuale. Già nel 2020 hanno acquisito un ruolo centrale e continueranno a essere fondamentali anche nel 2025, anno in cui molte aziende si troveranno a ripensare il proprio futuro con strumenti e strategie differenti rispetto a quelli pre-pandemia.
L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha infatti evidenziato l’importanza di nuove abilità. Il primo lockdown, giunto in modo del tutto inaspettato, ha portato a un nuovo modo di lavorare, basato su una modalità ibrida che ha richiesto capacità di adattamento rapide ed efficaci.
Problem solving, comunicazione efficace, lavoro di squadra – anche a distanza –, adattabilità e resilienza sono solo alcune delle competenze trasversali che si sono rivelate essenziali in questo periodo.
Trovare il candidato giusto significa aumentare la produttività del team e oggi le migliori agenzie di ricerca e selezione devono giudicare i talenti non solo per le hard skills, ma anche per le soft skills che rivestono un ruolo cruciale.
9 soft skills fondamentali per un candidato
Se la distinzione tra hard skills e soft skills è piuttosto netta, quali sono le competenze trasversali più richieste nel mondo delle risorse umane, sia nel 2020 che nel 2021? Ecco 9 abilità imprescindibili.
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Abilità comunicative: scrittura e ascolto
Indispensabili in qualsiasi ambito lavorativo, le competenze comunicative sono un punto di forza per ogni professionista, inclusi quelli del settore IT, dove la scrittura potrebbe non sembrare una skill tecnica fondamentale, ma è invece cruciale per trasmettere informazioni in modo chiaro ed efficace. Il lavoro da remoto ha evidenziato l’importanza di redigere e-mail strutturate, spiegare processi con precisione e negoziare con chiarezza. Saper ascoltare è altrettanto essenziale per una comunicazione efficace. -
Doti di leadership
Essere leader non significa solo guidare un team, ma anche offrire un contributo significativo ai progetti, motivare i colleghi e garantire il rispetto delle tempistiche. L’affidabilità, la capacità di supportare i membri del team e di orientarli nei momenti di difficoltà sono qualità che ogni HR dovrebbe ricercare. -
Lavorare in team
Il lavoro di squadra è essenziale, ma non sempre scontato. Collaborare efficacemente richiede trasparenza, comunicazione, responsabilità e capacità di costruire relazioni professionali basate sulla fiducia. -
Capacità di apprendimento e adattabilità
Imparare nuovi concetti, adattarli al proprio contesto lavorativo e modificare il proprio approccio quando necessario sono abilità chiave. La flessibilità e la condivisione delle conoscenze migliorano le dinamiche aziendali e favoriscono l’innovazione. -
Autogestione
Sapersi organizzare, gestire il proprio tempo e stabilire le giuste priorità sono abilità fondamentali, specialmente in contesti di smart working. La capacità di automotivarsi e ottimizzare le attività senza accumulare stress è un valore aggiunto. -
Capacità organizzative
L’organizzazione non riguarda solo la gestione personale, ma anche quella del lavoro altrui e delle relazioni con i clienti. Attenzione ai dettagli, pianificazione efficace e capacità di anticipare imprevisti sono qualità essenziali per garantire efficienza e successo. -
Problem solving
Individuare soluzioni ai problemi in modo rapido ed efficace è una competenza imprescindibile, soprattutto in ruoli che richiedono la gestione di situazioni complesse. Un approccio positivo e proattivo fa la differenza. -
Capacità di analisi
Saper analizzare problemi suddividendoli in sotto-elementi per individuare le cause e le possibili soluzioni è una qualità strategica. L’analisi non si limita ai dati numerici, ma include la capacità di interpretare contesti e dinamiche aziendali. -
Apertura mentale
Essere aperti al cambiamento, alle nuove idee e alle diverse prospettive aiuta a rimanere competitivi. L’apertura mentale va oltre l’apprendimento: significa accogliere con curiosità situazioni, persone e opportunità nuove.
Soft skills come queste fanno la differenza in un mercato del lavoro sempre più dinamico e orientato alla collaborazione.
Prima persone, poi professionisti: un nuovo modo di fare ricerca e selezione del personale
Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione profonda, in cui le competenze tecniche non sono più l’unico parametro di valutazione. Oggi, nella ricerca e selezione del personale, emerge un nuovo paradigma: prima le persone, poi i professionisti.
Questo approccio pone al centro le soft skills, la personalità e i valori di un candidato, perché sono questi elementi a fare davvero la differenza all’interno di un’azienda. La capacità di comunicare, di lavorare in team, di adattarsi e di risolvere problemi diventa essenziale tanto quanto le competenze tecniche.
Un processo di selezione efficace non si limita più a valutare titoli di studio ed esperienze lavorative, ma mira a individuare il talento che meglio si integra con la cultura aziendale. È un cambiamento che porta vantaggi concreti, perché un dipendente motivato e in sintonia con i valori dell’azienda contribuisce in modo significativo alla crescita del team e al raggiungimento degli obiettivi.
Mettere al primo posto le persone significa costruire ambienti di lavoro più inclusivi, dinamici e orientati al benessere. Solo così è possibile selezionare non solo i migliori professionisti, ma soprattutto i migliori collaboratori per il futuro.
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